Presentazione

1943 FONDOMarina Azzinnari

Per ravvivare, nel 70° anniversario, il ricordo dei tragici eventi del 1943 e del ruolo eroico della città di Napoli nei concitati giorni successivi all’armistizio, l’Archivio di Stato di Napoli realizza questo itinerario documentario e bibliografico, destinato principalmente al mondo della scuola e frutto delle esperienze maturate con la scuola, veicolato attraverso la rete.

Le Quattro Giornate di Napoli, espressione di antifascismo morale e politico – il cui ricordo è vivido ancora oggi – rappresentano un evento della storia nazionale non isolato: un filo rosso lega il popolo napoletano delle Quattro Giornate, attraverso l’esperienza risorgimentale, ai patrioti della Repubblica napoletana del 1799, eredi del popolo di Masaniello. Nel 1943 – come assunto dalla storiografia –  dal meridione parte la prima resistenza, in cui Napoli gioca il ruolo di laboratorio della transizione dal fascismo alla repubblica.

Le Quattro Giornate sono documentate nelle sezioni Cronaca dell’insurrezione e Celebrazione degli anniversari, fino al 1948, l’anno in cui la città di Napoli fu insignita della medaglia d’oro al valor militare; il 1948 vide, inoltre, la promulgazione della nuova costituzione italiana, al termine del quinquennio di transizione.

Nella sezione Cronaca sono ricostruiti con documenti, opuscoli, diari, immagini, gli eventi salienti della rivolta napoletana fino all’arrivo delle forze anglo-americane il 1° ottobre 1943. Risultano particolarmente toccanti le immagini del documentario fotografico in Goliardi e Scugnizzi di Edoardo Pansini, come anche sono di grande interesse le relazioni dei protagonisti sulla guerriglia urbana, che consentono di seguire i movimenti dei patrioti nella città e le tappe salienti delle operazioni della rivolta; queste consegnano alla memoria storica i nomi dei patrioti che parteciparono agli eventi.

Emerge un quadro di coraggio e di travolgente entusiasmo che fece forse credere ai tedeschi occupanti di avere di fronte formazioni molto più numerose, e meglio armate e sostenute. Non essendo ancora presenti nel territorio napoletano strutture di partiti, gli storici concordano sui caratteri di autonomia e di spontaneità dell’insurrezione come Resistenza, non priva della trama politica che coordinò le energie nella rivolta, all’accanimento dei tedeschi contro la popolazione civile, e la città, specie dopo l’ordine di Hitler di ridurre Napoli in ‘cenere e fango’.

Le Celebrazioni delle Quattro Giornate rappresentano un osservatorio privilegiato attraverso il quale filtrano gli aspetti politico istituzionali, quelli di politica estera, il clima di tensione e di rivendicazione che si creò tra patrioti napoletani e autorità nell’immediato dopoguerra, il problema dei reduci, della disoccupazione e della ricostruzione.

Attraverso i materiali pubblicati, tratti dai fondi archivistici Comitato di Liberazione Nazionale di Napoli, Prefettura di Napoli Gabinetto, archivio privato Chilardi Murolo, archivio della Federazione Comunista napoletana, Emeroteca, emergono le vicende e il coraggio della prima città in Europa ad essersi ribellata al giogo nazi-fascista.

 

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